Abbiamo deciso di raccontare la nostra storia di dominazione al femminile perché ci piace l’idea che altri prendano ispirazione da noi, e si eccitino a leggere la storia del nostro primo incontro, e di come il culo di Giacomo è diventato proprietà esclusiva di Ilenia.
E poi, perché no, magari qualcuno che vorrebbe fare le sue prime esperienze di sottomissione troverà in queste righe la molla di cui aveva bisogno per lasciare da parte ogni remora, e iniziare finalmente a vivere le esperienze sessuali che finora ha solo sognato. Quindi continuate a leggere per scoprire come inizia un vero rapporto di sottomissione, dove l’uomo è lo schiavo sessuale della femmina, che dispone del suo corpo come più le piace.
La passione di Ilenia per la dominazione sugli uomini
Io, Ilenia, sono più giovane di Giacomo di qualche anno. Quando ci siamo conosciuti avevo da poco passato i 30, e mi ero appena separata da mio marito. La ragione è che non mi soddisfaceva a letto, e dopo un po’ di anni la situazione mi era diventata intollerabile. Sono una donna di carattere, decisa e sicura di sé, ed essere sposata con un uomo che concepisce il sesso solo come l’atto di penetrare la sua donna non faceva per me.
Ho provato varie volte ad accendere nel mio ex marito una scintilla di curiosità per qualche pratica un po’ più anticonvenzionale, ma figuriamoci, la sola idea di qualcosa che entrasse nel suo culo, fosse pure un mio dito, lo faceva inorridire.
Io da parte mia non riesco ad eccitarmi se non ho sotto controllo la situazione, e non sono esattamente nata per calarmi nella parte della femmina sottomessa. Fin da giovane, mi sono sempre vista molto più nel ruolo di quella che sottomette gli altri, piuttosto che il viceversa. Tra l’altro le mie fantasie di dominazione non erano esattamente solo fantasie, visto che da studentessa avevo avuto una breve e inebriante esperienza con un professore dell’università dove studiavo, che mi aveva iniziato all’uso di strap-on e dildo. Se ci ripenso, nonostante siano passati più di 20 anni, risento ancora il brivido di piacere e l’eccitazione della prima volta che ho inculato un uomo…la sensazione di potere, l’ebbrezza del dominio, il godimento che sale man mano che le spinte si fanno più decise e profonde, mentre lui si masturbava incitandomi ad andare sempre più forte e sempre più a fondo, fino al nostro orgasmo quasi simultaneo. Se mi chiedono quando ho perso la verginità, è quel pomeriggio indimenticabile a venirmi in mente, prima ancora del giorno in cui persi la verginità nel senso che comunemente si intende.
Fino alla separazione, quella era rimasta la mia unica vera esperienza di dominazione. Certo, negli anni del matrimonio c’era stato qualche occasionale amico, a volte conosciuto al lavoro, altre volte in palestra o nei locali, ma non avevo mai trovato nessuno con cui andare oltre qualche incontro fetish molto soft. Non perché manchino gli uomini che ti offrono il loro culo, tutt’altro, sono molto più numerosi di quanto si potrebbe pensare (anche se in Italia, per i tabù e la mentalità dominante, faticano ad ammettere che gli piace prenderlo nel culo da una donna). Il discorso è che non avevo incontrato nessuno che mi facesse venire voglia di rivivere quei momenti, ricreando una situazione perfetta. Non che non avessi voglia di usare un bel dildo sul sedere di qualche uomo disponibile, ma mi sembrava di non trovare mai la persona adatta. Questo, fin quando un giorno non ha bussato alla mia porta un corriere, per consegnarmi un ordine che avevo fatto online.
L’incontro tra Ilenia e Giacomo
Appena Ilenia mi ha aperto la porta e l’ho vista, ho sentito come una scossa, e la sensazione di eccitazione mi ha travolto subito. Un sottomesso riconosce abbastanza facilmente una padrona, se poi è attraente come lo era Ilenia la prima volta che l’ho vista, tutto quello che riesci a pensare è che vuoi diventare suo ed essere usato come meglio crede.
A 45 anni avevo già avuto esperienze con molte padrone, alcune più giovani, altre più grandi. Sotto questo aspetto non ho mai avuto particolari preferenze, mi interessa che siano decise. Non puoi farti scopare con uno strap-on da una donna che non ha ben chiaro quello che fa, o pensa che sia una specie di gioco di ruolo, perché non è così. Per me concedere il dominio alla mia padrona è un’esperienza sessuale e sensoriale a 360 gradi, quindi voglio farlo con una persona consapevole, che fa quel genere di sesso perché è così che riesce a godere, così come io riesco a godere solo se è la mia padrona a scoparmi, meglio se a pecora.
Quel giorno ero alla porta di casa di Ilenia per consegnarle un pacco, e mentre scambiavamo le frasi di rito in questi casi l’elettricità tra noi era quasi palpabile. Consegnandomi la ricevuta firmata i nostri sguardi si sono incrociati, e ho deciso di tentare un approccio. Per quanto sia un sottomesso, non mi definirei proprio un tipo timido, se incontro una donna che mi piace mi butto, vada come vada.
Era luglio e faceva molto caldo, quindi le ho chiesto un bicchiere d’acqua. Lei mi ha chiesto se per caso non gradissi una limonata fredda, visto che la stava preparando per sé, e ho accettato. Mentre era intenta a preparare i bicchieri, per dire qualcosa le ho chiesto se facesse spesso acquisti online, visto che quella era la mia zona ma era la prima volta che mi capitava una consegna per lei.
Si è voltata a guardarmi con un lampo divertito negli occhi verdi, e mi ha risposto che in effetti era il suo primo acquisto, visto che in genere preferiva vedere di persona i prodotti che sceglieva, ma in questo caso si era fidata delle ottime recensioni sul sito del venditore.
Ilenia sottopone Giacomo a una sessione di pegging sul tavolo della cucina
L’esitazione che ho avuto quando Giacomo mi ha chiesto del mio acquisto, è durata solo un istante. Nella confezione c’era uno strap on che avevo scelto qualche giorno prima sul sito di un sexy shop particolarmente fornito. Ci ero capitata cercando un regalino da farmi per festeggiare la fine di un matrimonio smorto. Scegliere l’oggetto adatto tra i tanti disponibili era stato molto eccitante, e lo avevo comprato pensando che magari sarebbe stato di buon auspicio, per cominciare ad avere la vita sessuale che desideravo.
Sapere che, mentre ero in casa con quell’uomo sconosciuto, nella scatola c’era il mio strap on nuovo di zecca in attesa di essere inaugurato mi ha fatto subito bagnare. Ho aperto il pacco sotto i suoi occhi e ho estratto il sex toy. “Come le piace usarli?” mi ha chiesto lui.
Sempre guardandolo negli occhi, ho leccato tutto l’attrezzo fin quando era ben lubrificato, e gli ho risposto con tono secco di abbassarsi i pantaloni e piegarsi sul tavolo.
Giacomo ha eseguito senza fiatare. Aveva due chiappe perfette, tonde, piene, muscolose, un culo tutto da aprire. Mi sono spogliata, ma quando ha fatto per voltarsi gli ho ordinato di rimanere immobile, avrebbe guardato se e quando lo avessi deciso io.
Ansimando, ho iniziato a massaggiarli tutto il sedere, aprendo e chiudendo le chiappe, pregustando il momento in cui il suo culo sarebbe stato riempito dal mio cazzo di gomma.
Ho notato che aveva iniziato a masturbarsi, quindi gli ho afferrato i polsi e glieli ho legati dietro la schiena con il reggiseno che indossavo fino a poco prima. “Così impari che per masturbarti chiedi il permesso, hai capito o no?”. Lui ha balbettato qualche scusa, e ho approfittato per ficcargli le mie mutande appallottolate in bocca. Così più che mugolare non poteva.
Se ne stava lì, a pecorina sul mio tavolo, con le mani legate e imbavagliato, in mio completo potere. Non potevo più aspettare, ho indossato lo strap-on e ho iniziato a infilargli piano piano un dito dietro. I suoi gemiti smorzati non facevano che eccitarmi sempre di più, ho aggiunto un secondo dito, poi un terzo, e la sua erezione mi diceva che quello che stava subendo da me gli piaceva, e tanto.
Mi sono chinata su di lui, gli ho tirato fuori gli slip da bocca e gli ho chiesto se dovevo continuare o fermarmi. Lui mi ha implorato di continuare, di renderlo il mio giocattolo sessuale e di non avere pietà. Non me lo sono fatto ripetere, con delicatezza ma decisione ho iniziato a infilargli il dildo nel culo. Prima la punta, piano piano, facendo dentro e fuori. Quando lui ne ha chiesto di più, lentamente sono entrata fino in fondo, strappandogli gemiti di godimento.
Ho iniziato a spingere ritmicamente, avanti e indietro, con le mani sui suoi fianchi, sempre più veloce. Finalmente sentivo di nuovo la sensazione meravigliosa provata da ragazza: stavo scopando un uomo completamente preda dei miei voleri, la mia dominazione su di lui era totale e il mio godimento sempre più travolgente. Quando ho sentito che stava venendo, non sono più riuscita a trattenermi e sono venuta anche io gridando, come non mi capitava da molto tempo.
La dominazione di Ilenia su Giacomo continua in molti modi
A questo primo incontro ne sono succeduti molti altri. Ilenia è una dominatrice naturale, con lei l’esperienza della sottomissione è totale. Non si limita a scoparmi quando ne ha più voglia, ma mi impartisce anche una serie di ordini che devo eseguire nel corso della giornata, quando non mi vede.
La cosa che la diverte di più (oltre a usare il suo strap-on su di me) è scrivermi un messaggio su Whats App quando sa che sono al lavoro, o in qualche situazione dove mi è difficile appartarmi, per ordinarmi di masturbarmi e mandarle un video come prova. A volte è davvero impegnativo rispettare tutti i suoi voleri, ma la sensazione di essere il suo schiavo mi inebria sempre di più man mano che il tempo passa, e riuscire a fare quello che lei desidera anche nei momenti più impensati mi riempie di orgoglio.